recensioni dischi
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GIANNUTRI  "Avventure tropicali"
   (2018 )

Non è cosi frequente che si abbia la capacità ed il coraggio di presentarsi al debutto con un concept-album, con l’aggiunta di una tematica (sur)reale che poggia sulla sedicente Gloria intenta a peregrinare, in compagnia del coniglio Rey, nelle location del Sud alla ricerca di sé stessa per scovare soluzioni benefiche e dimenticare disagi introspettivi, amori incompiuti e pastiglie di troppo. La scommessa del duo trevigiano dei Giannutri è proprio questa: debuttare non col solito dischetto track by track ma un intarsio (semmai..) di track-in-track, ossia una dentro l’altra con una logica sequenzialità. “Avventure tropicali” è una sontuosa sorpresa di freschezze sonore che solleticano maestri come i Prefab Sprout in “Buenos Aires”, il dance-pop dei Matt Bianco in “Curitiba”, certi trillati oscuri in “Boom boom kid”, tipici degli Editors, o la gran classe chitarristica degli Style Council udita nella bella tribalità carioca di “San Paolo”. Sia chiaro: nulla di smaccata scopiazzatura ma moderate ispirazioni che danno quel tocco di glamour in più senza infastidire. Detto questo, va rimarcata l’ammirevole personalità che già denota il duo: “Rio” è un… fiume che tracima eleganza a braccetto col catchy più maturo e meno ''lecchino''. Peccato che non sia stato scelto come singolo, puntando invece su “Soldi di Gloria” che, seppur valida nel suo groove, è un gradino sotto. Ma la “Adolescent” Gloria sa estendere la sua presa anche in àmbiti sospensivi, tra il pop e un dinamico chill-out. Però, a forza di viaggiare, i Giannutri bucano a “Otranto” per mancanza di freschezza, ma basta il dream-pop di “Si che lo sai” a riportarli sull’autostrada scorrevole fin qui gustata: poco testo e tanta suggestione strumentale. Nonostante la conclusiva “Bunny Rey” mostri segni di sdolcinata ingenuità, lontana dai loro clichè, “Avventure tropicali” fa presagire, comunque, che l’orizzonte dei Giannutri sarà d’indubbio chiarore, e sin da ora siamo curiosi di verificarli alla prossima prova, con l’auspicabile abbandono del concept-album. Sono tre lustri che Luca ed Edoardo fanno musica e si sente… sennò cotanta eleganza compositiva non poteva scaturire dal nulla. (Max Casali)