recensioni dischi
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SAMADHI SITARAM  "Kaliyuga babalon"
   (2018 )

I Samadhi Sitaram sono un trio metal russo attivo da un paio d’anni che ha da poco pubblicato “Kaliyuga Babalon”, secondo disco di una carriera già ben avviata con “Cyber Harmony”, che fu accolto positivamente dalla stampa di settore. I richiami orientali presenti nel nome della band e nel titolo del disco non trovano riscontri in un sound tutto sommato fedele a schemi death metal con un occhio di riguardo per la melodia e aperto a qualche piccola variazione sul tema. Si tratta, comunque, di un disco che si occupa di religione, induista nello specifico. Il disco esplode sin da “Kali-Yuga” su note deathcore, caratterizzate da un riffing denso e violento, e “The Death Of A Stone”, la cui tensione si scarica essenzialmente su binari prog metal. La pioggia elettrica di “Apotheosis” si sviluppa ancora con l’utilizzo della tecnica del djent, a cui i Samadhi Sitaram fanno frequentemente ricorso durante “Kaliyuga Babalon”. Ancora tracce di math nel viaggio a nervi scoperti di una scurissima “…Qliphoth…”, ovvero uno dei passaggi più brillanti di tutto il disco. A suggellare del trio russo è “Shangri La”, che prosegue nell’attenta miscela di deathcore classico, divagazioni prog e atmosfere math. Il growl, unito a note tesissime, contribuisce a tenere alta l’attenzione fino all’ultimo secondo. “Kaliyuga Babalon” è un altro buon lavoro firmato dai Samadhi Sitaram: pur non essendo ancora in grado di garantire un reale salto di qualità, questo album si attesta sui buoni livelli del precedente e conferma le buone sensazioni sul trio. (Piergiuseppe Lippolis)