recensioni dischi
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MAURIZIO RIGLIONE  "Maurizio Riglione"
   (2018 )

Maurizio Riglione, nato a Bolzano il 18/07/1985, si avvicina alla musica da bambino. Inizia a suonare a 14 anni con numerosi gruppi locali come bassista di combo punk, rock e funk. Fino a 20 anni si dedica molto al basso elettrico e si iscrive ad una scuola privata di musica jazz, dove impara armonia, ritmica e varie tecniche del basso elettrico. Scrivere canzoni è per lui il concretizzare momenti che svaniranno comunque nella polvere del tempo. Un passatempo, un gioco. Le numerose esperienze con gruppi locali lo hanno portato a suonare in giro per l'Europa. Trasferito a Berlino per qualche anno, intraprende esperienze con numerosi musicisti provenienti da tutto il mondo. Esperienze in strada e in locali. Scrive molta musica strumentale e forma vari progetti che spaziano da duo a sestetti. Tornato a Bolzano, lavora come maestro di chitarra in una scuola privata. Continua a suonare con numerosi gruppi musicali, vari generi e vari strumenti. Questo disco è stato registrato in poche ore di studio, molti brani sono quindi “buona la prima”. Sono 18 canzoni scritte in un periodo di 2/3 anni. Un disco d'esordio volutamente grezzo e scheletrico, quasi come se si trattasse di registrazioni dell'inizio del secolo scorso. Tanta incertezza e leggerezza, improvvisazione e libera interpretazione. Tanta voglia di sperimentare, di provare. Il risultato è una serie di canzoni varie per genere e per forma. Una culla dove far dondolare e riposare il tempo che è sempre così frenetico e stanco. Storie che raccontano sogni, idee, avventure, canzoni che raccontano la voglia di giocare e di sbagliare. Tornare a quella semplicità che è ormai sepolta nei rifiuti dei tempi moderni. Una chitarra, una voce nient'altro. Nel suo album omonimo per Seahorse Recordings, con intimità e classe Riglione ripercorre storie, attimi, e vita in musica con ciò che è il suo bagaglio di esperienze e non solo. Il disco infatti è una vera e propria operetta lo-fi che racchiude in sé un potere molto particolare, ovvero quello di creare una sorta di legame tra l’ascoltatore ed il fruscio delle onde, la polvere, e tutte le piccole cose che si possono ascoltare entrando in contatto con la sua arte. Maurizio si conferma così uno di quegli artisti che riesce a proporsi senza snaturarsi, scrivendo ciò che vuole, liberamente, danzando a piedi nudi tra le diverse sfaccettature dei ricordi e delle emozioni, incanalando ciò che molti non riescono, e dipingendo su una tela totalmente bianca sensazioni musicali da non perdere per niente al mondo. Il disco è consigliatissimo per tutti coloro che amano un cantautorato in pieno stile lo-fi in cui, il minimalismo rende sovrano lasciando spazio a cuore, emozioni e sensazioni sublimi, contornate da un silenzio magico di cui tutti avremmo bisogno. (Fake!)