recensioni dischi
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ERADIUS  "Eradius"
   (2018 )

Curioso ed insolito duo italo-britannico, connubio di un veronese e di un londinese, gli Eradius presentano la prima, omonima fatica in studio. Nato nel 2016 nella splendida Verona dall'unione di idee dei giovani Richard Dylan Ponte (basso e voce) ed Edoardo Gomiero (batteria), il progetto non nasconde di ispirarsi alla formazione britannica dei Royal Blood che, utilizzando un originale sistema di pedali, riescono a simulare la presenza di una chitarra e di un basso contemporaneamente. Altre influenze arrivano da gruppi come Rage Against The Machine e Tool. In aggiunta al genere trattato dagli Eradius c’è anche un pizzico di blues/swing, in virtù del fatto che i due collaborano con un'altra band da tre anni a questa parte, con cui vantano oltre 150 date in tutto lo Stivale. Seppur non esageratamente longevo, il progetto Eradius ha già nel suo bagaglio di esperienze molto da raccontare. Addentrandoci in una parte di questo esordio, il primo brano che incontriamo è “Alternative”. Qui il rock c’è e si sente molto, con qualche tocco elettronico molto interessante che arricchisce un buonissimo pezzo. “Democrazy” risulta meno aggressivo del precedente nel ritmo, ma comunque molto forte con accenti stoner marcati e accordi bassi come costante per tutta a durata della traccia. Infine “Medusa”, che attraversa impavida territori stoner rock e funk in un'escalation di sonorità travolgenti che mette in evidenza le doti tecniche dei due musicisti. ''Eradius'' è sicuramente un lavoro interessante che crea curiosità, proprio come i suoi interpreti. Il filo che collega la Gran Bretagna all'Italia è spesso e robusto, Richard ed Edoardo debuttano con un lavoro intrigante e convincente. (Riccardo Seghizzi)