recensioni dischi
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MOON GANGS  "Earth loop"
   (2018 )

“Earth Loop” è l’album di debutto solista di Moon Gangs, moniker di William Young, già attivo come tastierista dei Beak>, disco pubblicato un mese fa per Village Green Recordings e non troppo distante dal gusto vagamente psichedelico di alcune soluzioni già adottate dalla band inglese. “Earth Loop” è la somma di alcune composizioni di pianoforte e sintetizzatori, oltre che del lavoro certosino realizzato con diversi sequencer analogici, dura poco meno di quaranta minuti e include otto brani dalle sonorità spesso avvolgenti e ipnotiche, influenzate da alcune reminiscenze kosmiche dei pionieri del kraut, ma gli approdi, in questo caso, sono un po’ diversi. Dopo l’avvio con le sonorità soffuse di “The Start”, “Earth Loop” entra maggiormente nel vivo, con i trip elettronici di “Second Run” e con il suo suono di synth denso e leggermente acido. Dopo il percorso arzigogolato di “The Terminal”, “Lambda” rallenta i ritmi e cede il passo al fluire vorticoso e lisergico di “Familiar Machines”. “Sea Circles”, pur partendo dalle stesse basi, riflette i gusti più classici di William Young, che gioca sugli alti e bassi, suggerendo così il movimento del mare. “Tempel 1” torna a proporre suoni fitti e aciduli, mentre “The End” si fa improvvisamente scurissima e rarefatta. Dopo tre bei lavori coi Beak>, William Young ha scelto, parallelamente, di dare il la a un percorso solista iniziato già col piede giusto: “Earth Loop” è un lavoro ispirato e la ricercatezza di certe soluzioni è il suo principale punto di forza. (Piergiuseppe Lippolis)