recensioni dischi
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BRAIN DISTILLERS CORPORATION  "Medicine show"
   (2018 )

Con ''Medicine Show'' il quintetto milanese dei Brain Distillers Corporation offre un puro concentrato di energia blues raffinata e rabbiosa, dove sono mescolati rock e grunge, pop e metal, senza compromessi e con tante idee originali.

''Medicine Show'' si apre con il brano che dà il titolo al disco, una sorta di carta da visita dell’intero album e della band stessa, che dimostra quanta qualità e inventiva abbiano i cinque. Il pezzo è una scarica di adrenalinico blues affilato ed emotivo, pieno di differenti sfumature che vanno dal divertito al rabbioso. Con medicine show si intendono un particolare tipo di show itineranti inscenati da ex schiavi musicisti dopo la Guerra Civile americana: furbi imbonitori utilizzavano questa attrazione per convincere clienti ingenui e poco istruiti ad acquistare i loro prodotti. L’energia e lo straniamento provocati da questi spettacoli in qualche modo sono presenti anche – con modalità diverse e in un periodo storico decisamente cambiato – nel disco in questione. “Reaction” pulsa velenosamente e violentemente nel suo torbido incedere di chitarre distorte e ritmi aggressivi, mentre “In the Land of Colours” e “The Storm” mostrano il lato più melodico – benché anche in questo caso i brani siano tutto fuorché tranquilli – del gruppo. “Convince Me” e la cover degli Alice in Chains “Man in the Box” rappresentano l’anima grunge della band.

“Brains in the Van” è, invece, il momento maggiormente metal del disco: grida forsennate duettano con scariche elettriche di chitarra e batterie aggressive, ma non mancano i picchi melodici nel ritornello e nella coda strumentale, come il memorabile assolo hard rock nel finale. “Nezara Viridula” è un’altra parentesi grunge dove la voce diventa molto simile a quella di Eddie Vedder, il mitico frontman dei Pearl Jam, e si inerpica su fraseggi armonici estremamente interessanti. “A Time for Silence” e “What Is Real for You” sono due episodi metal di qualità alta e dalla carica assicurata, energia pura al servizio di una voce tostissima à la Scorpions e schitarrate cattive à la AC/DC. “Syriana” chiude l’album offrendo all’ascoltatore un concentrato purissimo di metal, hard rock e grunge, dove i momenti dissonanti si mescolano a quelli melodici, dimostrando che i Brain Distillers Corporation hanno talento da vendere. (Samuele Conficoni)