recensioni dischi
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ANIMARMA  "Millennials"
   (2018 )

Intimamente feroci nelle intenzioni, i quattro pezzi dell’autoprodotto “Millennials” segnano il ritorno dei modenesi AnimArma con un lavoro ancora una volta piuttosto interessante sotto vari aspetti, non ultima un’ammirevole attitudine sfrontata e disillusa alla (a)socialità contemporanea. Gagliardi per attitudine e trascinanti nella loro elettricità disturbata, tutti i brani offrono validi motivi di apprezzamento: introdotto dalla mitragliata di “Vita Puttana” - livore e melodia inacidita accoppiati in un chorus sorprendente -, in un quarto d’ora malevolo e irruente l’ep ammicca furbo e consapevole in più direzioni, flirtando con generi e sottogeneri limitrofi in un lavoro solido e ben pensato, corredato da testi diretti ed incisivi. L’asciutta concisione delle tracce giova sia al funkettone viscido à la RHCP di “Antisocial”, sia all’ingorgo nevrotico di “Incredibile”, con accenti metal ed un altro ritornello sontuoso che potrebbe provenire dal repertorio Afterhours periodo “Germi”, sia alla conclusiva “Letame”, forse l’episodio che meglio marca il divario tra devozione e capacità. Ricorda l’approccio dei Colonnelli, un misto imbarbarito di furia, fragore e indisciplinata veemenza mitigato (o amplificato?) da una scrittura intelligente e – a conti fatti – decisamente allettante. (Manuel Maverna)