recensioni dischi
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MYALE  "Myale"
   (2018 )

Sette brani per raccontare sé stesso, così ha scelto di esordire Alessio Peruzzi, chiamando il suo primo album con il suo nome d’arte, Myale. Attorno alla ricerca di un’identità, individuale ma anche generazionale - attraverso soprattutto i brani “Normale my”, centrato sul tema delle scelte, e “Stiamo bassi” - ruota la sua musica, che rientra così a pieno nel panorama indie pop italiano del momento. Vi fa il suo ingresso attraverso canzoni ben ritmate, che subito invogliano a un secondo o ad un terzo ascolto. Molto curata l’armonia tra la base musicale, abbastanza elaborata e composita, e i testi che, lasciando vedere un’impronta personale ben precisa, permettono di sperare nell’emergere dell’artista anche in un contesto così affollato come quello dell’indie oggi. Da rilevare, oltre ai due brani sopra citati, anche “Ci provo sempre... (a farti ridere)”, scelto come singolo di lancio, che strizza l’occhio soprattutto a un pubblico giovane attraverso il ritmo calzante e il tema di un amore finito raccontato in maniera scanzonata e leggera. La canzone termina con una conversazione al telefono da cui emergono l’origine e l’ironia fiorentina dell’artista che sembra essere riuscito totalmente nel suo intento di raccontarsi a chi lo ascolta con un ritratto interessante, che speriamo si evolva ulteriormente in futuro. (Leda Ferrari)