recensioni dischi
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TERRITOIRE  "Alix"
   (2018 )

Territoire è il moniker di Oliver Arson, musicista e produttore parigino attivo da oltre un lustro e da poco tornato sulla scena con “Alix” (appena uscito per la Humo Records), nuova fatica discografica che parla della storia di un omonimo schiavo, dalla sua nascita fino al momento della sua “vendita”. Per realizzare “Alix”, Territoire si è avvalso della collaborazione dell’artista audiovisivo Tasio e dei fidati David Sergeant (chitarre), David Herrington (tuba) e Greg Gobel (clarinetto). Nel nuovo album di Territoire è ancora l’elettronica a dominare la scena, con evidenti pulsioni industrial techno. “Sourd” apre e, dopo la sua intro scurissima, fatta di rantoli e sospiri, la coda è dominata da un lento fluire elettronico. Vagamente simile è il canovaccio di “Esclvv”, in cui però la componente techno si fa più presente e forte, mentre “Soumission” privilegia sofisticate trame industrial, meno pesanti del solito, ma ancora tenebrose. L’inquietudine di “Chant” cede il passo alla più ragionata “Exil” il cui finale è increspato e stride con la quasi impalpabile “Mata / Xim”. La chiosa è affidata a “Quatre Siècles De Privilèges” che cambia lentamente forma nella fase centrale per poi riassumere la sua fisionomia e condurre verso un atterraggio morbido. “Alix” è un bel lavoro, che si addentra in mondi inesplorati ai più, ma che Oliver Arson sembra conoscere particolarmente bene. L’album non stanca e conserva l’eterogeneità necessaria per stupire fino in fondo. (Piergiuseppe Lippolis)