recensioni dischi
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ROUGGE  "Cordes"
   (2018 )

“Cordes” rappresenta il ritorno sulle scene di Rougge, artista francese che questa volta si è avvalso della collaborazione di un quintetto di archi. Il lavoro, come sempre, contiene un che di sperimentale: Rougge non ha scritto veri e propri testi, ma canta con la sua grande voce, utilizzandola quasi come fosse uno strumento. L’accompagnamento del piano, altro elemento costante, fa il resto. “Cordes” viene presentato come un insieme di undici frammenti, sebbene i numeri non rispecchino un preciso ordine e vadano ben oltre l’undici. Il disco si apre con “Fragment 12”, una breve intro a ciò che verrà. “Fragment 53” esalta subito le caratteristiche del timbro vocale di Rougge, con un brillante e denso sottotesto di archi e pianoforte. Rougge, comunque, si mostra particolarmente a suo agio sia nei brani più tesi e incalzanti, che gli permettono di utilizzare un timbro più acuto (“Fragment 19” è un esempio), sia in quelli più scarni, come “Fragment 45”, durante i quali deve cambiare registro. Fra i pezzi più ispirati del lotto, va citato anche “Fragment 50”, in cui si incontrano un cantato etereo e un accompagnamento tanto essenziale quanto elegante. Rougge torna con un lavoro che, pur non essendo rivolto al grande pubblico, rivela tutta la sua autenticità e la sua ispirazione e che si lascia ascoltare facilmente. (Piergiuseppe Lippolis)