recensioni dischi
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HOUSE OF BLONDES  "Time trip"
   (2018 )

A tre anni di distanza da “Stranger Still”, sono tornati John Blond e Chris Pace aka House Of Blondes, per un nuovo album la cui ispirazione si deve al libro “The Discovers” di Daniel Boorstin. La gestazione del disco è stata parecchio lunga: i due hanno cominciato a lavorare a “Time Trip” a pochi mesi dalla pubblicazione del precedente, per ultimarlo in circa due anni. “Time Trip” (appena uscito per Alrealon Music) è, a tutti gli effetti, un concept album sul trascorrere del tempo e sui tentativi umani di spiegarlo, definirlo e misurarlo: un esperimento ambizioso, che si concretizza nell’uso di una strumentazione ibrida e variegata. Blond e Pace hanno utilizzato sintetizzatori analogici e digitali, campionatori, chitarra basso, batteria e percussioni elettroniche per un album che dura poco meno di tre quarti d’ora e che include brani anche molto diversi fra loro. Il disco si apre con le sonorità eteree e il costante crescendo di “Discovery #1” e si chiude col fluire lento e mellifluo di “Slow Games”. Nel mezzo, “Time Trip” regala alcune chicche, come l’avvolgente “Time Trip – Main Theme” e la più ragionata “The Tilted Earth”, a tratti cinematografica ed estremamente ariosa. Al netto di qualche passaggio leggermente meno a fuoco di altri, “Time Trip” è comunque un lavoro ispirato e pienamente convincente. (Piergiuseppe Lippolis)