recensioni dischi
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BRUCE & BONGO  "The geil album"
   (1986 )

Fossero nati 50 anni prima, forse il nazismo non avrebbe mai preso piede. Perchè vallo tu a provare, che la razza ariana era bella, alta e superiore, e pronta a conquistare il mondo, davanti a questi due soggetti. Uno si chiamava davvero Bruce, mentre il cosiddetto "Bongo" era in realtà stato battezzato Douglas. Misero insieme due note, un bum-ta-bum tipico dell'eurobeat dei middle eighties, e lo ribattezzarono "Geil", parola tedesca che potrebbe essere tradotta come "ganzo", "figo", "libidinoso". O, per chi abita attorno a Bologna, "sborone". E la dedicarono a Boris Becker, anzi, a B-B-B-Boris, da poco diventato eroe germanico per la vittoria a Wimbledon. Mettiamoli poi in un video eroico, tra tricicli e gigantesche culturiste, e facciamoli andare da un parrucchiere al cui confronto i Righeira parevano degli impiegati di banca, ed ecco il successo dell'estate 1986. Sembra comico, 20 anni dopo, e a risentirla qualcuno potrebbe avere degli imbarazzi, ma alla finale del Festivalbar tutta l'Arena di Verona era in piedi a cantare "Everybody's geil". Troppo, per non pagarla poi dopo. Ne venne fuori un album, ovviamente nomato come la canzone in questione, di tanti piccoli cloni della suddetta. "HiHo", dove probabilmente nemmeno una nota era stata modificata, o la eroica "French Foreign Legion", dove probabilmente molti li avrebbero mandati. Sparirono pochi mesi dopo, forse finiti davvero in una qualche legione straniera. Ma, al confronto di tante scemenze uscite negli anni a venire, "Geil" è quasi un capolavoro di follia. Poi, ripensandoci, fossero nati 50 anni prima... (Enrico Faggiano)