recensioni dischi
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ECHO ATOM  "Redemption"
   (2018 )

Il progetto Echo Atom vede la luce a Roma nell’estate di due anni fa su idea di Walter Santu (chitarra), Giuseppe Voltarella (basso) e Alessandro Fazio (batteria). Il successivo anno e mezzo è interlocutorio, ma serve a chiarire le idee che troveranno forma compiuta in “Redemption”, pubblicato all’alba della primavera di quest’anno. Il trio sceglie un percorso meramente strumentale, di ispirazione post rock ma denso di influenze prog. L’EP include cinque tracce per un totale di venti minuti di durata e si apre con l’atmosfera intimista di “Awakening”, nel suo fluire lento e avvolgente, nel morbido cullare di un ritmo disegnato dalla chitarra e scandito dalla batteria, ma anche ispessito dalle linee di basso. Segue “Path”, che mette più in evidenza l’anima di un progressive ben equilibrato e distante dal pericolo degli eccessi che contraddistinguono le interpretazioni più esasperate del genere. La titletrack scorre sui binari di un post rock notturno e s’increspa nella seconda parte, sciorinando belle idee dall’inizio alla fine. “Dreamcatcher” immerge in un’atmosfera che il titolo tende già a suggerire e continua a muoversi agilmente fra un’impostazione meramente post rock e pulsioni prog, con frequenti saliscendi e aperture musicali. “Peaks” segue schemi ormai già familiari e chiude un lavoro che, per quanto breve, permette di nutrire una certa fiducia nei confronti di un futuro radioso per la band capitolina. (Piergiuseppe Lippolis)