recensioni dischi
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SILEO  "Sìleo"
   (2018 )

Spenta la precedente fiammella dei Minerva, si ripropone, con altra identità battezzata nel 2017, il trio vicentino dei Sìleo, con quattro pezzi fascinosi ed e-lega(n)ti, col chiaro intento di suscitare impressioni non troppo comuni dell’indie-pop con piccoli ricorsi al sound del loro passato. L’abbondante quarto d’ora dell’e.p. è sintomo di un restyling ricercato e difeso a denti stretti, per non dare l’impressione che si continui a sorseggiare lo stesso brodo riscaldato. L’ingresso è di color “Verdone”: scelto come singolo di punta, questo brano spennella un quadretto melodic-pop che induce a ponderazioni sognanti, cullati dalla dolcezza dei ricami chitarristici benché il pezzo non disdegni aperture ariose e più decise. Apprezzabile il mood che calza “Questione di pioggia”, con le sue svisate che proiettano in terreni dreamy non troppo sdolcinati ma alquanto reattivi, e questa è la forza e la differenza che traspare nei Sìleo: voglia sì, di non alzare troppo i toni, ma con la ferma volontà di evitare scritture mielose con gusto ed intelligenza. Oscura e stizzosa è, invece, “Nadja”, con inserti d’elettronica garbata ed un refrain semplice ma di grande impatto adesivo, che garantisce all’orecchio assenza di ascolti dozzinali, con ritagli personali ed arrangiamenti sempre illuminati da scelte equilibrate e ben definite. In chiusura, c’è voglia di divertirsi con “Una ragazza”, proponendo un dinamico e spensierato country-style con tanto di fischiettio incorporato, come se i Sìleo si trasformassero in 3 prodi cow-boy cavalcando purosangue lanciati su sentieri polverosi, a difesa di uno spirito libero imprescindibile. Ci sono due validi motivi per rendere onore al nuovo percorso dei Sìleo: oltre alla fresca e sgargiante ispirazione, impressiona la scioltezza con cui hanno saputo ristrutturare il loro sound con un solo giro di calendario. (Max Casali)