recensioni dischi
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EDUARDO DE FELICE  "E' così"
   (2018 )

Dalla Campania arriva il giovane cantautore Eduardo De Felice che con "E' Così" giunge ad un altro capitolo della sua carriera discografica, attraverso undici tracce che si ispirano al cantaurato battistiano tra gli anni '70 e gli '80 ma con una propria originalità creativa. Un disco, "E' Così", che rappresenta un cammino verso una propria identità stilistica ma che prende spunto dalle contaminazioni emotive di musicisti e gruppi amati dall'autore. "Strade Su Strade" è l'opening track che segna l'inizio di una riflessione sui percorsi che la vita pone davanti tra slanci, emozioni, delusioni, salite e discese, cadute e momenti in cui ci si rialza, il tutto con sonorità vivaci che rendono gradevole questo cammino. Ritmi più sostenuti e voce più decisa nella chiacchierata fatta con un amico in "Acqua Torbida", mentre un misto di delusione e rabbia si impadronisce del testo di "Amore Ciao" a dispetto delle sonorità sbarazzine del pop. "Cosa Posso Farci", con un canto quasi sussurrato, una musicalità distesa e rilassante, parla della resa incondizionata all'amore e conduce al nucleo centrale del disco focalizzato in "Possibilità" e "Succede Così". "Possibilità" è, più delle altre tracce, quella che musicalmente ricalca il solco di Battisti ricordandone la vocalità e le sonorità adornandole di modernità, mentre la vivacità di "Succede Così" infonde entusiasmo e un senso di spensieratezza grazie agli innesti di chitarra elettrica supportati dalle tastiere. L'atmosfera cambia con l'amara riflessione di "Al Momento Sbagliato", che unisce la bellezza del testo alla dolcezza della melodia, e con "Giorni alle spalle", malinconica e crepuscolare come il testo. "Piccola Stellina Fragile" è un crescendo emotivo denso di pathos con arrangiamenti floydiani, che apre le porte alla frenetica "Non Ci Sarò". Chiusura acustica per il disco, con la breve ma intensa "E Così Deve Andare". Un lavoro, quello di Eduardo De Felice, autentico e caratterizzato dalla profondità lirica senza il trincerarsi dietro paroloni privi di senso e frasi a effetto: i testi affrontano il bagaglio esperienziale attraverso il vivere quotidiano e sono lineari nella loro semplicità, ma non banali, mentre gli arrangiamenti sono accurati e azzeccati in tutte le sezioni ritmiche. Un lavoro che non brilla forse per originalità ma che convince nella sua ricerca di una propria identità stilistica. (Angelo Torre)