recensioni dischi
   torna all'elenco


TOSCHES  "Finding myself"
   (2018 )

Prima produzione discografica per il torinese Tosches (all’anagrafe Nicoló Vignolo) questo EP dal titolo emblematico “Finding myself”, trovare me stesso, che è già tutto un programma, anche se, purtroppo, non siamo sicuri che questo sia accaduto. Il primo brano “Here I am” ci presenta il cantautore per quello che è, come un biglietto da visita. Fin dal titolo, Tosches parla infatti di sé stesso, tra schitarrate alla Dire Straits ed echi di Bob Dylan, mentre la voce si mostra decisamente come il punto debole. Situazione, questa, che purtroppo non va meglio negli altri quattro pezzi che compongono l’EP. Tosches suona privo di un controllo vocale appropriato, tendente quasi al calante in alcuni punti. Solo un peccato veniale, comunque, visto che quello che interessa al nostro è concentrarsi su quello che ha da dire piuttosto che sul come dirlo. Predilige quindi la musica alla voce, e infatti la successiva “Rain” è una ballad cantautorale all’americana che coinvolge immediatamente l’ascoltatore. Non vale altrettanto, però, per la successiva “A dream”, che risente di una certa monotonia melodica e di un organo Hammond onnipresente che alla fine risulta stucchevole. Mentre “Rosemary” è un’altra piacevole ballad che manifesta il talento di Tosches nella scrittura. Infine la conclusiva “Wish you were here (at home)” vorrebbe omaggiare i suoi idoli Pink Floyd: invece questa versione “casereccia” in acustico non rende decisamente giustizia ad uno dei capolavori del rock mondiale. In conclusione, il talento c’è e si sente, soprattutto in fase di scrittura: probabilmente una produzione più professionale e ricca avrebbe giovato al giovane cantautore, al quale auguriamo di poter centrare meglio l’obiettivo al prossimo giro. (Francesco Arcudi)