recensioni dischi
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STEVE HAUSCHILDT  "Dissolvi"
   (2018 )

“Dissolvi”, appena uscito per Ghostly International Records, è il quarto album solista dell’ex-Emeralds Steve Hauschildt, album che si addentra ancor più in territori tra il dub e la techno e che si pone in continuità col precedente “Strands” del 2016. Il titolo del disco va inteso nella sua accezione più catartica e, non a caso, l’album manifesta una certa ariosità difficilmente rinvenibile in altri episodi della carriera dell’artista e producer. Il viaggio, immerso in atmosfere oniriche, si apre con “M Path” e un’elettronica progressiva ma delicata, con spiragli di luce tipici di un’alba che si affaccia alle finestre ancora chiuse. L’approccio è più ambient in “Phantox”, ma le sue increspature, dalla metà in poi, aprono a nuovi scenari. La collaborazione con Julianna Barwick trasforma “Saccade” in un momento meramente downtempo, mentre “Alienself” recupera le strutture techno, per quanto restino marcate le influenze ambient. “Arold” insiste un po’ su questo schema, con una techno educata e cullata dai synth, per giungere in territori IDM, nettamente diversa da quella più pura e meno filtrata di “Syncope”, sulla quale svetta la voce di Gabi. “Dissolvi” si chiude con “Lyngr”, delizioso brano dall’incedere palpitante, poi la più ricercata e meno rigida titletrack, forse il passaggio più originale del lavoro. “Dissolvi” conferma l’ottimo stato di salute del producer, mostrandosi ispirato e solido dall’inizio alla fine, oltre che mai troppo simile a sé stesso né ai passati lavori dell’artista. (Piergiuseppe Lippolis)