recensioni dischi
   torna all'elenco


WALKYRYA  "The invisible guest"
   (2018 )

A tre anni di distanza da “End Line”, sono tornati i Walkyrya, band metal lucana attiva già dalla fine degli anni ottanta e con all’attivo, prima di “The Invisible Guest”, già tre album autoprodotti. “The Invisible Guest” è il primo per Time To Kill Records ed è un lavoro che rappresenta una nuova tappa del percorso artistico della band potentina. I Walkyrya, infatti, hanno tenuto fede a un’idea di rinnovamento che ha sistematicamente contrassegnato ogni capitolo discografico, avvicinandosi, questa volta, a un thrash metal che guarda all’heavy più classico come agli sviluppi più moderni del genere, mantenendosi in equilibrio fra soluzioni tipicamente death (come il frequente uso del growl) e attenzione per groove e melodia. “The Invisible Guest” ha un impatto diretto e violento, come già l’opener “Black Hills” testimonia, e insiste sin dall’inizio sulla costruzione di muri sonori di cemento armato e ambientazioni claustrofobiche, travolti da groove intensissimi. Dopo la mortifera doppietta iniziale, con la succitata “Black Hills” e “Open Grave”, “The Invisible Guest” si mantiene su buoni livelli e conosce il suo momento migliore sull’infernale “Evil Clown”, che alterna deflagrazioni infernali e passaggi più ragionati immersi in un mare di tenebre. L’album, comunque, funziona nel suo complesso e non presenta reali momenti d’affanno: pur senza strafare, i Walkyrya confermano di essere una band versatile, capace di interpretare diverse declinazioni del genere sempre con la stessa efficacia e la stessa autorevolezza. (Piergiuseppe Lippolis)