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MARCO ARMANI  "Con le mie parole"
   (2018 )

A livello lessicale, non si è capita la presenza di Marco Armani nel talent show Rai “Ora o mai più”, dove partecipavano alcune cosiddette “meteore”, ovvero quegli artisti one-hit, scomparsi subito dopo il primo successo. Armani ha alle spalle una discografia che parte dal 1982, e conta 10 singoli e 6 album, di cui il penultimo del 2007. Non proprio una meteora quindi; semmai, un cantautore che deve il proprio successo solamente alle proprie forze, e in diretta corrispondenza con le proprie produzioni, al di là di tutto il carrozzone mediatico che mantengono i nomi più grandi. Questa partecipazione si può concepire solo come (comprensibile) operazione per tornare alla ribalta, in una scena che funziona solo a competizioni e farse varie, per promuovere una nuova uscita. Non a caso, il giorno dopo il termine del programma Tv, esce un gran bell’inedito su cui soffermarsi, davvero azzeccato per i nostri giorni disumani: “Non ho tempo”. La sua voce intensa e graffiata canta una pura e semplice filosofia, di cui abbiamo urgentemente bisogno. “Ho meno tempo di quanto ne abbia già vissuto, e mi sento un bambino che ha vinto una confezione di caramelle, e le prime le ha mangiate già. Ma quando si è accorto che ne rimanevano poche, ha iniziato ad assaporarle con calma (…) Voglio vivere accanto alla gente, ma della gente umana, che sappia sorridere dei propri errori, che non si gonfi di vittorie e allori, e che sia giusta con i propri cuori, che non sfugga responsabilità, che difenda la sua dignità”. Probabilmente il ritorno di Marco Armani è anche stato spinto da un forte bisogno d’esprimere questa posizione, e trascinare gli ascoltatori, almeno a livello emotivo, verso un’osservazione più chiara della realtà, lontana dagli “illusionisti” e da “quelle cazzate che ti raccontano”. Il nuovo brano entra nell’album “Con le mie parole”, uscito il 9 novembre. È una raccolta di successi dell’autore, alcuni rimasti invariati, altri vestiti di un arrangiamento più fresco e moderno, rispetto ai tipici polpettoni che si sfornavano negli anni Ottanta. La titletrack è una canzone del ’97, “Le mie parole”, di cui il testo è firmato dall’inarrivabile Pasquale Panella, con la sua proverbiale giocosità sensuale, e si trova in apertura all’album come manifesto di intenzioni: “Le mie parole (…) devono coprirti come un impermeabile (…) e tu le devi spremere e farci uscire sugo e dolcezze da bere (…) devono esserti utili per battere un chiodo, per girare la pasta, per asciugarti tutta dopo il bagno (…) gocce di limone delle mie parole”. In chiusura dell’Lp invece c’è il suo primo singolo d’esordio dell’82, “Domani”, con la sua ampia melodia, inseribile nel filone pop soul. Altro inedito invece è “A modo tuo”, che come “Non ho tempo” raccoglie amichevoli consigli verso l’ascoltatore: “Ho imparato a chiedermi di più (…) inciamperai comunque vada, ma sarà quella la tua strada”. Armani decide di omaggiare Pino Daniele rivisitando “Anna verrà”, che mantiene la sua elegante malinconia. Ci sono le canzoni delle partecipazioni al Festival di Sanremo, come “E’ la vita” dell’83, “Esser duri” del ’94, qui cantata con Luca Carboni che ne aveva firmato il testo. Ron invece accompagna Marco nel tram del pezzo dell’84 “Solo con l’anima mia”, di cui è coautore (ancora insieme a Luca Carboni), sopra un ritmo latineggiante ed una fisarmonica. Altro successo “Tu dimmi un cuore ce l’hai” con un terzo ospite d’onore, Red Canzian. Quarto nome di spicco Enrico Ruggeri, qui in qualità di coautore per il terzo inedito proposto, “L’ultima lettera”, un sereno squarcio di quotidianità, tra il divano, il caffè, il plaid e di nuovo l’amico tram, e una nuova toccante melodia che, se fosse adeguatamente promossa, diverrebbe un instant classic. Se non ricordavate Marco Armani, Carboni, Ron, Canzian e Ruggeri lo ricordavano. Perché gli artisti validi, al di fuori delle classifiche e della pubblicità, si sanno riconoscere e sostenere fra loro. (Gilberto Ongaro)