recensioni dischi
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MORUGA  "Gallardo"
   (2018 )

“Gallardo” è il debutto sulla lunga distanza dei Moruga, formazione bergamasca con all’attivo “Sauce EP”, pubblicato nel 2016. Risulta piuttosto complesso etichettare il sound della band lombarda, la cui inferenza principale è un funk decostruito e scomposto, ma che offre spesso sferzate decisamente più orientate verso il rock e il metal. L’album si apre con “Hey!”, con quattro minuti di post funk, chitarre distorte, frequenti deflagrazioni e un drumming intenso come in gran parte dell’opera, compresa la seconda “Sound Of The Fall”, che mantiene i ritmi bassi prima di esplodere in un delizioso groove funk intorno alla sua metà. La successiva “Burning Man” è un po’ lo specchio della grande vena creativa dei bergamaschi, che aprono col funk e inseriscono ritornelli rock parecchio catchy prima di un finale post-tutto. “Foreword” segue alcuni degli schemi già proposti e conserva un certo equilibrio fra sonorità funk e metal, mentre “I Don’t Give A Funk” (in collaborazione con Hasma What A Funk) è in realtà una vibrante digressione in territori hardcore. Se “Roboduck” condensa tante idee in sei minuti folli e perennemente cangianti, “4 Minutes Of Hate” vira verso un metal a tratti progressivo e in una certa misura anche acido, e precede una vera e propria ballata (“Sweet Sound Stereo”), preludio al finale con “Intro” e col groove intensissimo e metallico di “Motorchina”. “Gallardo” è un lavoro interessante e complesso, che spiazza e sembra davvero volerlo fare in continuazione: sebbene in alcuni punti leggermente acerbo, le tante belle idee dei Moruga hanno determinato un risultato indubbiamente positivo. (Piergiuseppe Lippolis)