recensioni dischi
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MINERBA  "Nicotina"
   (2018 )

Dai Senza Filtro a “Nicotina” c’è di mezzo la storia di una lunga sigaretta tirata da(i) Minerba: nome dato, in primis alla band, ed ora tenuto per sé, dando sfogo al lecito desiderio di Simone Mencucci di far conoscere anche il suo passato, incernierandolo col presente nel nuovo progetto cantautorale. Di certo, natìo di Fabriano, non gli è mai mancata carta per scrivere tanto in circa venti anni d’attività. Ora, chiamando l’album “Nicotina”, traspare l’anelito di creare quella sana dipendenza d’ascolto che ogni artista insegue, e non è detto che sia una “mission impossibile”, poiché le 10 tracce sono facilmente deglutibili, tra pop e rock, in un mood agro-dolce. Un paio di trilli telefonici e siamo già dentro a “Ragazza meccanica”, che si dipana tra ruggiti di chitarra e stesure pop, con voce velatamente filtrata, ed anche la title-track si evidenzia per pennate lente e grintose, alternate a “stop and go” di ottima soluzione che ne certificano la lucida alchimia. Veleggia, con delicato romanticismo, il singolo “Sarò con te”, una storia semplice, ben rappresentata dalla coppia nel relativo video e, nonostante non ci sia l’happy-ending, il messaggio è diretto: all’amore occorre sempre e comunque rispondere presente! Risulta una gustosa trovata la fisa fusa nel percorso di “La mia orchidea”, per un brano che miscela tensione e aperture ossigenanti. Nel duplice atto “Senza te” e “Venere”, Simone mette in primo piano la sua chitarra per racconti maggiormente contemplativi ma con impronta decisa, in cui si avvistano piccoli inserti Coldplayani e svisate d’accordi che li rendono fini ed eleganti. Con l’amore come tematica dominante, “Nicotina” è un percorso multicolor, raffigurato idealmente da tinte chiaroscure, poiché trattasi di quel sentimento sempiterno ed onnipresente, che detta le sfumature in un susseguirsi di variabili infinite. “Non cadere” è una semi-ballad, in bilico tra intimità e baldanza cantautorale, espressa con fresca vocalità, sulle corde di Calcutta. Invece, “Solo tu” spezza una certa metodica compositiva fin qui fruita, risultando agile con ricami di leggero rock ad abbellire il quadro panoramico. A fine percorso, troviamo la soffusa e romantica “Potrei”, roba da far battere il cuore al gentil sesso, anelante di ricevere in dono parole eleganti e premu(rose). Con “Nicotina” Minerba ha disquisito sull’amore con tatto viscerale, scavando nei suoi aspetti più reconditi, tracciando un identikit di indizi preziosi per saperne di più su un sentimento altalenante, ma sempre vivo negli innumerevoli risvolti di vita, e spazzerà il fumo dagli occhi a chiunque saprà osservarlo con armoniosa rinascita. (Max Casali)