recensioni dischi
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ELZA  "Nothing's wrong "
   (2018 )

Russa di nascita ma cresciuta in Israele, la cantautrice Elza dà alle stampe l’LP di debutto “Nothing’s Wrong”, un album estremamente interessante e variegato, che a un rock alternativo e in parte elettronico fa corrispondere testi introspettivi ed elaborati.

L’ottimo “Nothing’s Wrong” si apre con “Moonlight and I”, una ballata rock con un arrangiamento quasi elettronico, che dimostra quanto sia valso a Elza lo studio di sound engineering e di sound design: la chitarra e la bellissima voce sono al centro di tutto, mentre Elza intepreta magistralmente il testo del brano. Seguono “Endeavour”, più dolce e lenta, un momento di riflessione e di dolore, dove la voce di Elza è sempre al centro e l’arrangiamento è ancora molto vicino all’elettronica, e “Swayed”, più aggressiva e ballabile, con un ritornello cantabile e orecchiabile. Ci sono poi “Simple Dreams” e “Hollow”: la prima è una dolce e triste ballata per chitarra acustica, mentre la seconda possiede momenti esplosivi e intriganti, sempre vicini al versante elettronico.

La title track “Nothing’s Wrong” è un’altra ballata feroce, graffiante, che colpisce nel profondo per la resa vocale semplicemente perfetta e la tastiera che compone curve affascinanti e strane. “Stay with Me” mostra la nuda e cruda bellezza del falsetto di Elza: a un ritornello speranzoso e sognante si alternano strofe più cupe e crude. Con “Room” si ritorna al post rock e alle scariche elettriche di Patti Smith e Courney Barnett, per citare due esempi distanti temporalmente tra loro ma che possiedono alcuni caratteri simili; “Can’t Heal”, invece, possiede sfumature folk molto evidenti e interessanti, che dimostrano quanto versatile sia Elza. La conclusione spetta a “One Day”, ballata “da camera” con strumenti classici, altro elemento che Elza cura molto, provenendo lei dallo studio del pianoforte classico. È un brano stupendo, degna conclusione di un disco che racconta tanto e che sa fare sognare. (Samuele Conficoni)