recensioni dischi
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LO STRANIERO  "Quartiere italiano"
   (2018 )

“Quartiere Italiano” segna il ritorno de Lo Straniero, quintetto alessandrino già in vista con l’omonimo debutto datato 2016 sempre su etichetta La Tempesta Dischi: quattordici tracce che in parte mitigano le atmosfere cangianti dell’esordio, altrettanti assaggi di un synth-pop leggero e movimentato che ammiccano con decisione a sonorità anni ottanta (“Cardio”, “Sorella”).

Reso godibile da una sostanziale lievità di fondo e ricoperto da una patina vintage che riesce nell’impresa di rendere allettanti anche gli episodi meno incisivi, “Quartiere Italiano” è una sorta di cruising ad ore piccole per le vie della città alla ricerca di volti e sensazioni da notte fonda e varia umanità.

Curiosa alchimia di elettronica essenziale e vocazione narrativa tra fumetto, sci-fi e feuilleton, gode dell’alternanza di voci tra Giovanni Facelli e Federica Addari, centrando alcuni numeri perfetti indifferentemente per l’intrattenimento light o per sghembe riflessioni inquiete.

Sensuale, sovrappopolato di personaggi e vagamente morboso, infila tropicalismi sparsi (“Dove vai”) e qualche ritornello memorabile (la title-track) in un incessante tripudio di bassi pulsanti, disco-music aggiornata e rigurgiti della new-wave che fu (“Vampiro”). Molta carne al fuoco in un disco di cui ben volentieri si apprezzano l’impostazione concettuale ed il mood generale prima ancora delle singole tessere che compongono il puzzle. Dal rallentamento esitante de “Il Quinto Piano”, memore dei Disciplinatha, alla chiusa sospesa di “Ritorna Qui”, “Quartiere Italiano” è un lavoro corposo figlio di lunga gestazione sul quale aleggia la sensazione di svariate possibilità ancora da sondare e sviluppare. (Manuel Maverna)