recensioni dischi
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DODI BATTAGLIA  "Dodi day"
   (2018 )

La carriera di Donato Battaglia, meglio noto come Dodi, iniziava nel 1968, quando venne “convocato” dai Pooh e scelto come chitarrista, ruolo che ha ricoperto con successo fino al dicembre del 2016, quando s’interrompeva, dopo cinquant’anni, la storia di uno dei gruppi più longevi e popolari della storia della musica italiana, attualmente detentore del record per il maggior numero di dischi venduti da una band nostrana. Come per Roby Facchinetti e per Red Canzian, la carriera di Dodi non è terminata con la fine dei Pooh, anzi: il chitarrista bolognese è stato protagonista con una lunghissima serie di date, oltre cento in due anni, e ha annunciato un nuovo tour, “Perle – Mondi Senza Età”, con l’obiettivo di far riscoprire gemme seminascoste dei Pooh, recuperando pezzi che, in queste decadi, difficilmente hanno trovato posto nelle scalette. Dodi suonerà in diversi teatri, accompagnato da ospiti d’eccezione, proprio come avvenuto a Bellaria Igea Marina il 1 giugno del 2018, quando, oltre ai cinquant’anni di carriera, Dodi Battaglia festeggiava il suo compleanno numero 67. È stata l’occasione per registrare un live dalla scaletta ricchissima (ventisei brani in totale), che ha visto la partecipazione di oltre venticinquemila persone. Aperto da “Canterò per te” e da “Noi due nel mondo e nell’anima”, ricordato come uno dei primissimi pezzi italiani nel quale è comparso il minimoog, sono arrivati anche dei classici intramontabili, come “Dammi solo un minuto”, in duetto con Enrico Ruggeri. “Parsifal” ha conservato tutta la sua eleganza e la sua vena prog, impreziosita anche dal sing-along fra le sferzate chitarristiche di Dodi. Poco più avanti, l’artista bolognese ha duettato con Mario Biondi in “Ci penserò domani” e “Pronto buongiorno è la sveglia”, poi con Mietta, Gigi D’Alessio, con Luca Carboni in una versione più veloce di “Piccola Katy”, prima di chiudere il live in compagnia di Marco Masini, con “Chi fermerà la musica” e “Pensiero”. “Dodi Day” è una bella opportunità per riapprezzare alcuni brani storici di una band che ha segnato un’epoca nella musica italiana, ma anche per scoprire ciò che non si conosce di una discografia enorme. (Piergiuseppe Lippolis)