recensioni dischi
   torna all'elenco


FRANCESCO MASCIO  "Wu way"
   (2019 )

“Wu Way” è il nuovo album del jazzista d’origine cassinese Francesco Mascio, nome già conosciuto negli ambienti jazz capitolini. È però complesso descrivere l’album con una etichetta, dato il gusto per la sperimentazione e la varietà delle soluzioni offerte. “Wu Way” guarda spesso fuori dai confini e si avventura in territori world, ma con un occhio di riguardo per l’Oriente: il titolo stesso è un gioco di parole ricavato dal nome della dottrina taoista della non azione (“Wu Wei”). Se le chitarre di Francesco Mascio si prendono il ruolo centrale, altrettanto importanti sono tutti gli elementi di contorno, con una grande quantità di strumenti provenienti dal subcontinente indiano e da Oriente in generale. L’album si apre con un pezzo molto vicino alla world music (“Balla Con Buddha”) e svela la sua anima più romantica nel jazz sognante di “Tiziano Terzani”. “Funk Shui” danza sul confine tra jazz e world, senza dimenticare le influenze etniche che in “Blue Dragon” si fanno appena meno nette, ma evocano la Cina. Tornano prepotentemente nella lunga titletrack, e nel suo funk scheletrico, fatto quasi soltanto di evoluzioni di chitarra elettrica. “Lao Tsu” propone un percorso più ragionato, mentre in “Arpeggio Elementale” la voce di Susanna Stivali è cullata dalla chitarra acustica. Nel finale, Mascio offre qualche virtuosismo in più con “Wing Chun”, ma a chiudere è un pezzo tanto affascinante quanto minimale (“L’Oceano e l’onda”) in cui la chitarra è suonata quasi come se fosse un’arpa. “Wu Way” è un viaggio verso l’estremo Oriente e il mezzo di trasporto è la chitarra di Francesco Mascio: un’opera elegante e raffinata, che ribadisce il talento del musicista e la sua straordinaria vena creativa. (Piergiuseppe Lippolis)