recensioni dischi
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GOØD FALAFEL  "You on the other hand (YOTOH)"
   (2019 )

Anticipato dal singolo “Hide” con il relativo video, esce il primo album dei palermitani Goød Falafel, che fin dal nome tradiscono le loro origini siciliane, il che viene detto con un’accezione altamente positiva. Oseremmo dire che il gruppo formato dalla cantante Laura Messina e dai musicisti Vincenzo Schillaci e Sergio Schifano non sembra nemmeno italiano, nel senso che la loro musica potrebbe tranquillamente affermarsi nel panorama internazionale. Non perché sia di difficile connotazione, tutt’altro, ma perché di italiano non ha il ricorrere all’orecchiabile melodia del bel canto, ne’ arrangiamenti tipicamente pop della nostra musica. Il loro è un synth-pop elettronico che a tratti ricorda Bjork e che sicuramente attinge anche al pop elettronico anni ‘80, mantenendo però un’originalità ed una freschezza che non conoscono simili. Dal primo singolo, quel “Hide”, appunto, che è forse il pezzo più radiofonico del disco, alla bella midtempo “Sunrise”, fino alle più cupe e lente “Moonlight” e “Salted lake”, gli otto brani che compongono “You on the other hand” trasportano l’ascoltatore in uno spazio senza una precisa connotazione temporale, con melodie quasi ipnotiche e sempre gradevoli. A voler per forza trovare un difetto ai Falafel, si può dire che non è certo un disco per palati facili, se si cerca il pop radiofonico di tante band italiane si è totalmente fuori strada. Ma proprio questo “difetto” è anche il punto di forza della band, che dimostra maturità e competenza in un bel disco sempre all’altezza delle aspettative. (Francesco Arcudi)