recensioni dischi
   torna all'elenco


MARK BOKOWIEC  "Visitations"
   (2019 )

Mark Bokowiec ed il suo “Visitations”, appena uscito per MPS Music and Video, rientra nella sfera di musica sperimentale che oggi giorno in Italia si ascolta sempre meno (o per meglio dire, si ascolta sempre in “pochi ma buoni”), ed è per questo che oggi abbiamo premuto play sulla riproduzione Spotify. Ciò che avvolge l’intero disco è un’atmosfera sognante e misteriosa, che condisce tutta l’opera come zucchero a velo sopra un dolce “leggero” ma non troppo. ''Visitations'' è un viaggio, come già detto per la stessa categoria di dischi, un viaggio che trasporta l’ascoltatore con suoni e “rumori” molto ben lontani da ciò che si ascolta in genere, un sound perfetto per meditare e rilassarsi. Entrando più nello specifico, ciò che si può ascoltare è un atmosfera semi-elettronica che sembra esser molto naturale, non quindi artefatta da qualche macchina, per potersi congiungere così con l’aspetto più primordiale della composizione stessa. Ciò che si può intuire è di certo un amore viscerale verso una distinta “nebbia sonora” che avvolge il disco, un profondo calarsi verso il buio per trovare la luce che altro non è che la continua ricerca di noi stessi all’interno della composizione. Probabilmente l’autore con la sua opera intende proprio spingerci a cadere per poi rialzarsi, poiché ogni piccolo fallimento possa essere giovamento e gaudio in futuro. In conclusione il disco è una piccola ed affilata lama nel buio che non ferisce ma che può trasformare anche le più piccole sofferenze personali giornaliere trasformandole in un profondo senso di pace. Questo è ciò che si è osservato ed ascoltato. Ciò che si potrà invece ascoltare in futuro non è lecito sapere, perché la musica di Mark Bokowiec riesce a parlare al nostro stato d’animo attuale, plasmandolo e plasmandosi ogni volta in maniera differente. Ottimo disco. (Domenico Carbonaro)