recensioni dischi
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KING  "Bittersweet"
   (1985 )

Eccoci qua. Paul King e i suoi fratellini avevano sbancato la roulette con "Love and pride", e si mordevano le mani per non essere riusciti a inserire nel precedente album "Alone without you", successo autunnale - risentitela, il coro "na na" eccetera è stato campionato in decine di tracce dance degli ultimi 15 anni - che dovette aspettare il secondo 33 giri per avere una casa. Fatto in fretta e furia, "Bittersweet" portò al gruppo altri due singoli discreti ("The taste of your tears", playbeccata anche ad un Sanremo 1986, e "Torture"), e il discorso era poi il solito di tanti, tanti album degli anni '80: buoni singoli in mezzo a troppe frettolose tracce che lasciavano il tempo che trovavano. Ad unire questo e il precedente, ne poteva uscire fuori un classico degli eighties. Così non fu. Stava troppo stretto il gruppo a Paul: licenziò la band, aggiunse il nome al brand, e come solista uscì con un unico, dimenticato album. Ma era tanto bravo, davanti alle telecamere, che riuscì a strappare un contratto a MTV. Lunga carriera, poi il passaggio a VH1, dove i classics sono di casa. Chissà che faccia farà, quando dovrà presentare un qualche video fatto in gioventù, quando aveva sbagliato mestiere. (Enrico Faggiano)