recensioni dischi
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EXSEIND  "Exseind"
   (2019 )

Experiencia Sensorial Interdisciplinaria: questa è l’espressione sintetizzata nella sigla Exseind, nome del progetto del sassofonista spagnolo Cristian Gallardo e del flautista e musicista elettronico danese Lars Graugaard. L’approccio interdisciplinare di quest’idea, porta a far dialogare dal vivo musica, danza e immagini, grazie al contributo visual di Ce Palm, artista cilena, le cui performance comprendono, oltre al mapping, anche giochi di specchi ed altro. Nell’omonimo album, appena uscito per Orion Network, sono presenti cinque tracce: “Greynarl”, “Is that a Gofford?”, “Paloma”, “So flute” e “Beyond the yonder”, che durano dai 6 ai 15 minuti. L’esperienza che il duo invita a provare, è quella di lasciarsi trasportare dagli impulsi dei suoni, naturali e deformati, per raggiungere uno stato trascendentale. Ad un certo punto, se in certi punti è evidente, in altri non si distingue più, se dei movimenti di sassofono siano realizzati da Gallardo, o se frutto dell’elaborazione live di Graugaard. I due fiati sono sempre accompagnati, e talvolta sovrastati, da bassi pulsanti ed avvolgenti, e da tappeti di battiti spesso compulsivi, con martellamenti sugli hat (piatti). “So flute” in particolare, riporta un certo straniamento umanizzante, nella timbrica modificata del flauto. In “Beyond the yonder” compare uno strano suono saltellante che compie accordi dissonanti; sembra recuperato da un videogioco 16 bit, oppure da quei brani fusion, dove i tastieristi sperimentavano oltremodo. E in tutto questo i bassi continuano a pulsare, e il flauto svasa. Il sospetto è che quell’indecifrabile suono sia ancora una volta il sassofono, trasformato in maniera irriconoscibile. Ci teniamo il mistero, ché un mago non svela i propri trucchi, ed Exseind resta un esperimento affascinante ed efficace, per quanto riguarda l’ipnosi. (Gilberto Ongaro)