recensioni dischi
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FRANZ MERKALLI & TELLURIKA  "Scaricalapp"
   (2019 )

Una risata vi seppellirà, si scriveva tanti anni fa. Il rischio si fa imminente con il nuovo disco targato Franz Merkalli & Tellurika, “Scaricalapp”. La band torna col suo tipico sound heavy metal classico, con nuovi testi demenziali e irriverenti, sempre cantati dal trascinatore folle Franz Merkalli, incentrati questa volta sul tema tabù della morte. Tornano in mente esempi eccelsi su questo argomento, da “Urna” degli Elio e le Storie Tese a “Pet Sematary” dei Ramones, passando per i centinaia di “Die!” sparsi qua e là nelle discografie metal. La canzone che dà il titolo all’album, lungi dallo scimmiottare l’irritante musichetta di un noto spot di consegne cibo a domicilio, è il delirante racconto di una applicazione da scaricare per rendere social pure il trapasso: “Voglio farmi tumulare con in mano il cellulare (…) il defunto è meno mogio se può farsi il necrologio”. Fino a ribattere concetti da stringere i gioielli di famiglia: “La vita è dura fino alla sepoltura!”. Questo pezzo è il secondo del disco, aperto da un’inequivocabile “Funeral party”, che contiene giochi di parole da gomitate, se non li afferri subito: “A tressette con il morto, c’è chi vince perché bara”. Pezzo da cabaret “Le pattine”, su un pulitore compulsivo soprannominato Mocioman: “Io vivo con il divano incellofanato, perché ho la mania del pulito (…) orsù, metti le pattine, dove c’era la cera ora non c’è più dove sei passato tu!”. Si torna dritti al concept mortale con “Centro malessere”, sempre accompagnati da riff pesanti e coinvolgenti. Stanchi della solita noiosa spa? “Se la vita salutista non ti dà soddisfazione, noi ti diamo la certezza di finire presto e male, con serietà professionale!”. Con “Tiritiri”, gioco di parole sul ritirarsi, non si risparmiano battute sulla terza età e chi ci lotta contro, con la chirurgia estetica: “Ti ruga aver le rughe su quel volto, che il botulino poi non ha risolto”, e invita l’interlocutore a “darci un taglio”. Questo brano in particolare ha un tiro micidiale. L’energica voce di Franz raggiunge acuti che nulla hanno da invidiare a quelli di Ozzy Osbourne e Bruce Dickinson. Ce ne regala parecchi nel disco, ma soprattutto attira l’attenzione in “Merdacia stadium”. Qui la storia è incentrata su una squadra scarsa di calcio, in uno “stadio scintillante, con quella scritta sgargiante, non sarà mai che porti sfiga”. Ed infatti arriva un’infausta “ondata color marrone”, mentre la band intona il ritornello in coro. Ma l’umorismo, oltre che ridanciano, diventa politicamente scorretto, anzi proprio bastardo, come in “Pirati della strada”: “Ecco là una bicicletta, su cui viaggia una vecchietta, sono 100 punti secchi con il bonus se la becchi. Siam pirati della strada, sempre in cerca di un pedone da investire, siam pirati della strada, seminiamo il terrore tra la gente innocente (…)”. Se i giochi di parole vi fanno ridere (come “Trapassat”, che non svelo) ma dopo un po’ volete anche concentrarvi sulla musica, i brani hanno una certa durata, lasciando ampio spazio a fasi strumentali, con assoli di chitarra che vi soddisferanno. Un brano semiserio, basato su due accordi di pianoforte, è “Via col vento”, che ricorda tutte le band emergenti viste negli anni, scomparire senza avercela fatta, criticando il presente fatto di un “mare di tribute band”. L’LP si chiude con una storia surreale, “La pantegana di Susegana”, raccontata dal punto di vista dell’abnorme ratto: “Cerco una roccia un po' capiente con tanta acqua e un salvagente, e degli amici con cui giocare, nelle topine prolificare (…), io non lavoro, faccio sporcizie, e la mia casa tra le immondizie”. Sembrano ancora in forma, Franz Merkalli & i suoi Tellurika, dopo 26 anni di attività, pronti a scuotere la scena friulana e oltre! (Gilberto Ongaro)