recensioni dischi
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SPANDAU BALLET  "Parade"
   (1984 )

Vai te a sapere se l'antagonismo tra loro e i Duran Duran era reale, o soltanto costruito dai media per farne una telenovela infinita. Però, all'epoca, il mondo adolescenziale si divideva tra chi urlava a Saaaaaimon e chi, invece, preferiva Toooooooniiiii. Nati dalla stessa costola new wave, con suoni elettronici e tristissime voci maschili, i DD girarono poi verso il pop da discoteca, mentre gli Spands andarono più su atmosfere soffuse e sofisticate. E' poi vero che, all'epoca, bastava una spruzzatina di sassofono a rendere glamour e adult-oriented qualsiasi cosa, ad essere sinceri. Look da prima comunione, capelli dove la lacca apriva buchi nell'ozono con conseguenze irreparabili sulle foreste amazzoniche, e due singoli di successo, "True" e "Gold" a conquistare gli spazi radiofonici. "Parade", quando arrivò, duellò con "Arena" come disco più amato dalle ragazzine dell'epoca. Arrivava il menarca e, con lui, le prime vibrazioni ormonali per questi paladini del pop: la musica, poi, non era nemmeno malaccio, con "Only when you leave" e "I'll fly for you" che potevano essere apprezzate anche da chi non aveva il diario pieno di scritte con inchiostro all'aroma di rosa. Con il mondo diviso tra DD e SB, il successo fu formidabile quanto effimero: problemi discografici rallentarono le uscite dell'album successivo, forse mancò - come era successo ai Duran - l'album live celebrativo di "cosa eravamo prima che voi vi accorgevaste di quanto siamo fighi", e la parabola si chiuse ben presto. Spariti dalla circolazione gli altri, a Tony Hadley rimase una blanda carriera solista, culminata con un cross-over da brividi: una cover di "Save a prayer", dei nemici Duran, con tanto di Simon Le Bon ai cori. Come se, adesso, Damon Albarn reincidesse "Wonderwall" assieme ai fratelli Gallagher. Il dubbio, comunque, è di quelli su cui farci un "Porta a Porta": meglio le teenager band degli '80, dei '90, o quelle attuali? Insomma: Duran e Spands, Take That e East 17, Blue o Westlife? Almeno, i primi sapevano anche suonare. (Enrico Faggiano)