recensioni dischi
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HOLLOWSCENE  "Hollowscene"
   (2019 )

Gli Hollowscene sono una band lombarda, nata dalle ceneri dei Banaau, che ha ufficialmente debuttato, l’anno scorso, per la sempre attentissima Black Widow Records, con un album omonimo che riparte proprio da elementi cari ai Banaau. Resta saldo il legame tra letteratura e suoni progressivi immersi in atmosfere settantiane, impreziositi dagli ottimi dialoghi fra la coppia di chitarre e di tastiere che non sfociano mai in virtuosismi fini a sé stessi e da indovinati inserti flautistici. L’album si apre con la monumentale “Broken Coriolanus”, suite in cinque atti che rivela subito grande eterogeneità, dalla tensione palpabile di “Welcome to Rome”, che sembra distendersi soltanto in coda, all’eleganza quasi cinematografica di “Rage and sorrow”, fatta di suoni tra il post e il sognante, ma nel mezzo si stagliano altri passaggi deliziosi, come la teatrale “A brave fellow”, l’inquieta e vagamente oscura “Traitor” e la straordinaria “Slippery turns”, la cui carica espressiva è semplicemente disarmante. A suggellare l’ottimo lavoro ci sono le atmosfere cangianti di “The worm” e una bellissima cover di “The moon is down” dei Gentle Giant. “Hollowscene” è un lavoro davvero sontuoso, suonato e prodotto in maniera esemplare, arricchito da rimandi artistici e letterari, da Plutarco a Poe, per i quali è necessario più di un ascolto. (Piergiuseppe Lippolis)