recensioni dischi
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JUGLANS REGIA  "Controluce"
   (2005 )

Punto primo: questi sono proprio bravi. Punto secondo: si sente lontano un miglio che non sono novellini (suonano insieme dal lontano '92, a quel tempo si chiamavano Raising Fear). Punto terzo: date questo disco a chi dice che il rock non si può fare in italiano. Si può fare eccome, ed anche bene: ascoltatevi "Riflessi", piccola-grande perla dell'album, con una musica che non ha nulla da invidiare ai gruppi storici del rock mondiale e, al contempo, un testo vero, sentito, a rendere il tutto perfetto. Ascoltatevi poi la lunga suite "Il vento" (12 minuti di autentica poesia, musicale e testuale). Fate quindi presente, sempre a chi dice che il rock non si può fare in italiano, che certamente è più comodo cantare in inglese: tre quarti della platea (vera o virtuale) non capisce un'acca di ciò che si dice e quindi va bene davvero un testo qualsiasi. Oppure si può scegliere di osare, di complicarsi la vita, solo perchè le cose fatte bene ti danno maggiore soddisfazione. Inutile che aggiunga che i Juglans Regia fanno parte di quest'ultimo profilo. E meno male. Arriviamo così al punto quarto, il definitivo: questo è un grande disco. Non vi verrò a raccontare frottole, non lo troverete in tutti i negozi di dischi: potete impazzire per scovarlo in qualche negozio alternativo (per fortuna ne esistono ancora), oppure potete semplicemente mandare una mail a max@juglansregia.com, e questo disco vi verrà spedito per la ridicola somma di 5 euro (sì, avete letto bene) spese postali comprese. Sicuramente in questo modo i Juglans Regia non diventeranno ricchi. Ma rischiate forse di diventare ricchi voi, se ascolterete questo cd. Non ricchi economicamente, ma dentro. E che ricchezza. (Andrea Rossi)