recensioni dischi
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JACOPO PEROSINO  "Retrò"
   (2019 )

È vero e proprio teatro-canzone questo primo progetto del piemontese Jacopo Perosino, un concept album ispirato ad un atto unico di Dino Buzzati (“Il mantello”), che racconta la storia di un uomo partendo dalla sua infanzia sino alla morte. Undici brani con stili diversi, popolati da personaggi surreali, diremmo quasi cinematografici, tra Fellini e Tim Burton. A partire dal bel singolo “Vecchio cinema”, musica tzigana e circense un po’ alla Goran Bregovic, testo che parla di una fuga verso l’ignoto nascosto tra i tagli di una pellicola. Mentre nel doppio ritmo lento/veloce di “La mosca e la farfalla” sembra di risentire il primo Capossela con spruzzate di Paolo Conte, tra violini e chitarre. Altro bellissimo pezzo è “Rosita”, un serrato swing alla Django Reinhardt, cantato dall’autore in almeno quattro lingue diverse. Un blues/rock polveroso è invece il sogno di fuga dalla prigione di un carcerato in “Dietro le sbarre”. E ancora la danza balcanica di “L’intellettuale”, la marcia (funebre) di “900” e la musica per banda dell’imponente “La piazza” sono solo alcuni passi di questo disco variegato e variopinto dai suoni davvero “retrò”, di un autore giovane ma già con le idee molto chiare, dalla voce soave ma molto espressiva. Un disco non facile che non può, però, lasciare indifferenti. (Francesco Arcudi)