recensioni dischi
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ANGELINA YERSHOVA  "CosmoTengri"
   (2019 )

“CosmoTengri”, appena uscito per l'etichetta indipendente romana Twin Paradox Records, è il nuovo album di Angelina Yershova, compositrice kazaka che ha scelto il concept della salvaguardia della natura e degli ecosistemi del pianeta, con un riferimento al Tengri, l’eterno cielo blu delle antiche religioni dell’Asia centrale. I suoni si presentano come flussi costanti e liquidi, a voler rappresentare lo scorrere del tempo in una dimensione che è ancestrale e sciamanica e sono prodotti spesso da strumenti creati dalla stessa Angelina Yershova. L’apertura è affidata a “Korgau”, che subito suggerisce un’atmosfera rituale e che sfuma lentamente, dopo oltre sette minuti, tra voci e rumori lontani. Ma è ancor più evocativa “Tumbleweed”, che sembra catapultare proprio nella fase centrale di un rito, con suoni elettronici che fanno il loro ingresso all’improvviso e creano un ritmo ipnotico, mentre “Kamlanie” pulsa senza soluzione di continuità fra voci e suoni di contorno. “Jelsiz jel” ha meno suoni percussivi e un incedere leggermente più dilatato, in qualche modo abbandonando anche l’ambientazione ideale del rito sciamanico. Più rarefatto è, invece, il percorso della titletrack, che mantiene però saldo il legame con il mondo naturale. “Khan Tengri” recupera quella che è la dimensione più spirituale del disco, ma a suggellare l’opera è di nuovo la danza e nessun titolo avrebbe potuto essere più eloquente di “Ecstatic dance”. “CosmoTengri” è un concept album di spessore, affascinante per i suoi suoni e i suoi significati, pur essendo indirizzato a una nicchia di ascoltatori. (Piergiuseppe Lippolis)