recensioni dischi
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NATURE OF WIRES  "Reborn"
   (2019 )

Sono tornati i Nature Of Wires, band inglese originaria dell’Herefordshire, riaffacciatasi nel mondo musicale qualche anno fa dopo una lunghissima pausa, durata oltre vent’anni, intercorsi tra gli album “Modus operandi” del 1993 e “Cyber rendezvous” del 2016. In attesa di “Modus”, nuovo lavoro sulla lunga distanza per la band britannica, la cui uscita è prevista per i prossimi mesi, i Nature Of Wires hanno pubblicato “Reborn”, un EP di quattro tracce che riflette le sensazioni provate al termine di una relazione tossica, quando l’amore diventa un catulliano odi et amo. L’apertura è affidata al synth pop abbastanza scuro ma adesivo del singolo “Try”, che alimenta il pathos con frasi ripetute ossessivamente, mentre maggiori squarci luminosi si aprono con la successiva “Human nature”, che denuncia l’atteggiamento di chi vede le relazioni in maniera eccessivamente utilitaristica. In “Suffer”, al netto della sua melodia e della sua vocazione radiofonica, il tema è quello della coercizione e del momento della presa di coscienza di una relazione da interrompere in maniera netta e definitiva. Chiude il ritmo sostenuto di “Fight”, che invece racconta la gelosia nella sua declinazione più asfissiante e drammatica. “Reborn” è un EP che affronta la tematica amorosa nei suoi aspetti peggiori con un sound a tratti ridondante: per quanto facile da ascoltare sia il synth pop della band inglese, la sensazione è che “Modus” dovrà osare di più per riuscire a convincere appieno come avevano fatto i precedenti lavori dei Nature Of Wires. (Piergiuseppe Lippolis)