recensioni dischi
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PERPETUAL FATE  "Cordis"
   (2019 )

Da Padova arrivano i Perpetual Fate, con il loro alternative metal melodico, dove la voce di Maria Grazia Zancopè vola sugli arrangiamenti heavy, caratterizzati in più episodi da incursioni synth. Dopo l’EP “Secret”, è quindi uscito l’album “Cordis”, dove nelle canzoni si ammira un sound americano debitore dei Ghost, ed i testi seguono l’andamento enfatico di molti brani, come “Rabbit hole”, “Enslavement”, “Eternal destiny” e “When they cry”. Ci sono delle digressioni gotiche, come quella in “Cannibal”, dove un pianoforte scandisce note buie, alternandosi alle distorsioni che non sono onnipresenti, come accade in “Smothered”, che resta calma per più di un minuto, dove si può apprezzare una linea vocale particolarmente ampia. Altro episodio interessante è “The path”, dove la sequenza armonica include un diminuito, e il brano si mostra allarmato ed avvincente. “Rainfall” invece mostra i muscoli della band, tra doppio pedale e palm muting “carro armato”. “The land” vede come ospiti Michele Guaitoli e Marco Pastorino, in una performance energica. A chiusura del disco, “A word between you and me” ha un inizio delicato ed acustico, per poi trasformarsi nell’ultima deflagrazione elettrica. I Perpetual Fate si muovono in un terreno dove si sente che i protagonisti sono a proprio agio. Il loro “Cordis” forse non sorprende, ma di certo non delude le aspettative dei metalheads, avendo tutti gli ingredienti al proprio posto. (Gilberto Ongaro)