recensioni dischi
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PET SHOP BOYS  "Inner sanctum"
   (2019 )

Non devono essere poi pronti alla pensione, come magari pensiamo noi italiani fermi a “Paninaro” e simile. Poche settimane dopo l’EP “Agenda”, i Pet Shop Boys danno alle stampe un album live, resoconto del recente tour successivo all’album “Super” del 2016. Occasione per mettere in commercio anche il dvd, e ricordare la stranissima parabola del duo, che negli anni dei primi successi avevano spettacoli minimali e poca voglia di andare in concerto, e che poi è diventato protagonista di show poco consoni allo stereotipo della band synth-pop. Nulla di nuovo sotto il sole, aggiornando quindi gli altri due live usciti negli anni precedenti (“Concrete” del 2006 e “Pandemonium” del 2010), ma una ottima occasione per riascoltare buona parte delle hit degli anni '80-'90 unite alle cose più recenti, entrate di fatto nelle tracklist di chi ama i PSB ma che, nell’attuale mondo discografico, se non ci sbatti contro non sai nemmeno che esistano. Qui alla fine c’è un po’ di tutto, dalla ormai preistorica “West end girls” fino alla “The pop kids”, ovvero la proposta migliore di “Super”, sapendo che oltre 30 anni di musica sono tali per cui, anche scollinando le 20 tracce, qualcosa fuori lo devi tenere fuori per forza. Qui l’idea è stata, forse, quella di tenere i bpm alti – cosa non avvenuta con “Concrete”, che parve quasi un album sinfonico – e cercare di rendere l’idea degli spettacoli anche a chi magari si limiterà all’ascolto e non alla visione della faccenda. E quindi ce n’è un po’ per tutti: se ve li ricordavate avrete modo sia di riascoltare le cose vecchie che ammettere che, dai, non sono invecchiati poi così male, anzi. E lo direte anche se non ne siete fanatici come lo scrivente. (Enrico Faggiano)