recensioni dischi
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PAOLO SOFIA  "L'albero di more"
   (2019 )

Il cantautore calabrese Paolo Sofia è ben noto nel mondo della world music, così come il gruppo QuartAumentata di cui è frontman e creatore, stimato e rinomato non solo in Calabria. Questo suo nuovo lavoro, “L’albero di more”, è ispirato al romanzo “Le maligredi” di Gioacchino Criaco, autore anche di qualche testo di questo progetto. Un lavoro ambizioso, curatissimo negli arrangiamenti e nella produzione di Mujura, storico collaboratore di Eugenio Bennato. Storie di Calabria, di un sud Italia stanco di essere bistrattato, che alza la testa per far rivalere le sue ragioni e mettere in evidenza le proprie bellezze indiscutibili. Sofia utilizza decine di strumenti, alcuni davvero desueti, come la lira calabrese, insieme a mandolino e mandola, zampogne, percussioni, chitarre classiche ed elettriche e flauti, che conferiscono al disco un sound personalissimo e assolutamente mediterraneo, degno della migliore musica folk. Dicevamo che Criaco firma i testi di ben due brani, la bella “Aspromonte” e “Animi niri”, con la partecipazione del giovane attore e musicista Marco De Leo. Ma tante altre sono le collaborazioni presenti in questo disco, tra le quali ricordiamo almeno quella con l’attore Fabrizio Ferracane, interprete del film pluripremiato “Anime nere” (anche questo tratto da un romanzo di Criaco); poi Francesco Loccisano, virtuoso della chitarra battente conosciuto nel mondo intero; e infine Mimmo Cavallaro, noto cantante etnico di musica calabrese. Tra gli otto brani che compongono il disco (più una ghost-track presente solo sul cd fisico), ricordiamo almeno la bellissima e intensa “Com’è bella la luna”, struggente ballata dagli echi mediterranei. Un ottimo disco per chiunque ami la folk e world music. (Francesco Arcudi)