recensioni dischi
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LAZYBONES FLAME KIDS  "Beyond"
   (2019 )

A tre anni dalla loro opera prima e dal loro ingresso in una tutt’altro che vivace scena emo/post-rock italica, sono tornati i sassaresi Lazybones Flame Kids con “Beyond”, album di sette brani che opera una sorta di labor limae sul sound già ben sviluppato nella prova di debutto. “Beyond”, per tutta la sua durata, si presenta solido e maturo, potenzialmente fruibile anche da un pubblico straniero, e rappresenta un passo avanti fondamentale nella carriera della band che, proprio mentre viaggiava verso Cuneo, dove avrebbe registrato questo disco, è stata coinvolta in un brutto incidente, fortunatamente senza grosse conseguenze. Inaugurato dalla lunga e ragionata progressione della titletrack, l’album deflagra con il delizioso percorso di “Greek fire”, tra accelerazioni e distensioni, con il continuo alternarsi fra momenti carichi di pathos e passaggi dilatati, e il lento climax di “That one is cacus”, prima di un finale sfumato, pezzo impreziosito anche dalla voce del bassista Marco Appioli. “Morning hope”, allo stesso modo, ingrana lentamente e offre una coda super, poi “Seven kings of Rome”, realizzata con Miles Cooper Seaton, regala un altro grande momento. La corsa a perdifiato di “A part of you”, invece, precede l’atterraggio morbido con la dolcissima “Will there be an end?”, finale perfetto per un album sempre a fuoco, nelle fasi più concitate come in quelle più riflessive. “Beyond” è una piccola gemma di italianissimo post-rock che non può e non deve passare inosservata. (Piergiuseppe Lippolis)