recensioni dischi
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MIRCO MAGNANI & LUKASZ TRZCINSKI  "Lumiraum"
   (2019 )

Il poliedrico compositore Mirco Magnani, assieme all’altrettanto poliedrico Lukasz Trzcinski, formano un duo elettronico che nell’album “Lumiraum” (appena uscito per Undogmatisch Records) compie una ricerca sonora e sincretica, che raduna in sé diverse forme di luce, da religioni e storie lontane. Le cinque tracce che ascoltiamo sono dei bordoni analogici estatici, dove si stagliano gli strumenti a fiato (clarinetto, sax soprano, recorder ecc), dando nell’insieme una piccola oasi rilassante e meditativa. I titoli chiariscono i riferimenti: “Hiranyagarbha” è un termine che, nella cultura vedica indiana, rappresenta la fonte della creazione del cosmo, dipinta come un uovo d’oro. La traccia è luminosa e confortante. “Bereshit” è più introspettiva, e il termine indica il libro della Genesi in ebraico. Quindi un altro inizio, in senso alchemico. “Nammu” si riferisce a Ur-Nammu, la dea sumera della creazione, terzo inizio. Qui ci sono echi di cordofoni, o almeno quello sembrano, mescolati a suoni eterei. Ma in “Buriash” si raggiunge l’apice: un clarinetto si staglia con note lunghe e dolorose, sopra un fondo azzurro luminescente. Burna-Buriash I e II sono stati due antichi sovrani babilonesi. E infine ci si sposta nel Continente Nuovo, con “Tezcatlipoca”, dall’andamento maestoso (o funereo, a seconda dell’umore durante l’ascolto), che ricorda certi passaggi di Vangelis. Tezcatlipoca è il nome del dio azteco della notte, rivale del più noto Quetzalcoatl. Luci ed ombre, ma soprattutto luce: “Lumiraum” ci vuole mettere in contatto con gli archetipi dell’umanità. (Gilberto Ongaro)