recensioni dischi
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NO AU  "Be in"
   (2019 )

I No Au sono un trio originario di Monza formato nel 2012 dal chitarrista e cantante Stefano Guglielmi; titolari fin qui di un ep (“hEIP”) e di vari cambi di formazione, si presentano con il batterista Francesco Rondinelli ed il bassista Alessio Cirillo al debutto autoprodotto di “Be In”, sette tracce che mischiano ruvido merseybeat in maggiore e dispettosa psichedelia british con la brillantezza dei veterani.

Da Kinks e Small Faces a risalire, i brani risuonano scopertamente anglofili grazie anche ad arrangiamenti calibrati ad arte per accostarsi rispettosamente – non senza sfoggio di personalità - a modelli blasonati.

Molto groove ed una viva attenzione alle dinamiche sacrificano forse in parte la ricerca di quell’appeal che melodie più definite potrebbero aggiungere a canzoni così ben rifinite e trascinanti, ma si tratta degli stessi elementi che ne fanno un lavoro credibile e sincero. Rimane una mezz'ora senza tregua né flessioni, energica e spigliata, foriera di spunti intriganti, dalla verve quasi Afterhours di una “London Bridge” impreziosita dagli archi a schegge sparse di Oasis nella sussultante “Magic Bus”, fino al teso crescendo della conclusiva title-track, sette minuti di bruciante foga.

A proposito di modelli: fedele all’originale, benchè resa in una veste più nervosa e spinta, una buona cover di “Norwegian wood” dei Fab Four. (Manuel Maverna)