recensioni dischi
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LEUMANN  "Dystopian land(e)scape"
   (2019 )

Avvolto tra le brume di cinque tracce prevalentemente strumentali, impalpabili ed incorporee come spettri, “Dystopian Land(e)scape”, pubblicato in cassetta e in digitale per Gertrude Tapes, segna il debutto sotto il moniker Leumann del musicista romano Manuel Parisella.

In diciassette minuti cangianti e sfaccettati, alimentati da un substrato immaginifico tanto evocativo quanto sfuggente, va in scena una piece che coniuga disparate istanze tratteggiate su uno sfondo di ambigua polivalenza: sci-fi, futurismo plumbeo ed una sorta di spiritualità agitata ed indefinita, convivono in una nube di detriti sonici, incursioni post-ambient e accenni di drone music modulare.

Dilatazioni psych (“F”), rumorismo minimalista, voci campionate, echi di kosmische musik che partono dai Tangerine Dream (“Rain/window”) e finiscono ai Flying Saucer Attack (“In hoc signo vinces”) passando per inquiete tentazioni glitch (“I-nine-infinity-x”) abitano questo microcosmo in bilico fra sperimentazione ed astrazione, una incombente sinfonia distorta che collassa nella nebulosa à la Tim Hecker della conclusiva “Leaving”, lasciando un senso di smarrimento e di funesta premonizione. Haunting. (Manuel Maverna)