recensioni dischi
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MATS EILERTSEN  "Reveries and revelations"
   (2019 )

“Reveries and revelations” è il nuovo album firmato Mats Eilertsen, bassista e fiore all’occhiello del roster Hubro, label sempre attentissima ai nomi più caldi del jazz e della musica sperimentale scandinava e nordica in generale. Per l’occasione, Mats Eilertsen si è circondato di un folto gruppo di ospiti, coi quali ha condiviso alcune registrazioni casalinghe nelle quali aveva suonato anche organo e chitarra e, in un secondo momento, deciso di collaborare nel vero senso della parola, sfruttandone il contributo attraverso la tecnica del “cut and paste”. I pezzi sono dieci, in totale, e in tre di essi (“Signal”, “Venus”, “Sibirean sorrow”) è importante l’apporto offerto da Thomas Strønen, che ha steso un tappeto di elettronica e dettato i tempi con le percussioni. In apertura, invece, durante “Nightride”, sono le sei corde di Geir Sundstøl a suggerire un’atmosfera melliflua, leggermente sospesa, caratteristica comune a “Hardanger”, che si colloca poco prima di una chiosa (“Appreciate”) elegante e impreziosita dalla tromba di Arve Henriksen e dal tamburo rullante di Per Oddvar Johanssen. A completare il lotto ci sono le dilatazioni tenebrose di “Tundra” e le trame ostinate di “Endless”, in un dialogo cinematografico con la chitarra di Eivind Aarset, il ragionato e grave blues di “Bouvet blues”, e “Polynesia pluck”, che invece insiste su percussioni scarne e riduce all’essenziale l’accompagnamento. “Reveries and revelations” è l’ennesimo esperimento riuscito in casa Hubro, un album che farà indubbiamente felici i fedelissimi del jazz. (Piergiuseppe Lippolis)