recensioni dischi
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ALBERTO LA NEVE  "Night windows"
   (2019 )

Il sassofonista cosentino Alberto La Neve aggiunge un preziosissimo tassello alla sua già intensa e corposa discografia, e con “Night Windows” dà fiato al sax tenore e soprano che trasudano di emozioni personali, di pensieri eterei che si materializzano in contenuti sonori intriganti e accattivanti. Otto tracce inedite, ottimo sottofondo di momenti di relax, quando si decide di allontanarsi dal bombardamento sonoro che esplode nelle orecchie. Si riscopre in “Night Windows” il jazz d’oltreoceano e una vena sognante già a partire dalla opening track, “Mahnattan Bridge Loop”, fluttuante nei suoi oltre tre minuti e mezzo prima di convergere nell’introspettiva “New York Movie”. La voce di Fabiana Dota impreziosisce “Room In Brooklyn”, diventando essa stessa strumento che accompagna le fantasie del sax, mentre i quasi cinque minuti di “Automat” travolgono l’ascoltatore con le sue ritmiche “energiche” e lo conducono nella introspettiva title track. “Nighthawks” porta con sé una ventata di energia e accelera il ritmo rispetto alle tracce precedenti. “Chop Suey”, con i suoi oltre sei minuti, crea la giusta suspense per non cadere in quella trappola chiamata noia in cui spesso si imbattono i pezzi che superano una certa durata. A chiudere il disco “Morning Sun”, che non si discosta dall’estro e dalla creatività dei brani già ascoltati. “Night Windows” è un progetto rischioso e certamente non appetibile per i fruitori di una musica usa e getta, che non apprezzano il valore di un disco strumentale. Alberto La Neve conferma la sua notevole personalità artistica trasformando in note le sue emozioni per regalarle a coloro che sanno chiudere gli occhi e sognare. (Angelo Torre)