recensioni dischi
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CHIHEI HATAKEYAMA  "Forgotten hill"
   (2019 )

“Forgotten Hill”, appena uscito per Room40 Records, è il nuovo album di Chihei Hatakeyama, esperto musicista giapponese e figura di riferimento per l’ambient internazionale. Si tratta del quarto titolo discografico di questa decade, il terzo negli ultimi quattro anni, a conferma della straordinaria prolificità di un musicista comunque sempre ispirato. “Forgotten Hill” deriva direttamente dall’esperienza del viaggio nella regione di Asuka, in Giappone, dove coesistono spettacolari monumenti buddisti e panorami sterminati e poetici. Non sarebbe possibile scindere l’ascolto dell’album dal concetto che risiede alla base, ma la grandezza del lavoro di Chihei Hatakeyama sta proprio nell’evocare questo tipo di sensazioni semplicemente attraverso la musica, con un profluvio di riverberi chitarristici che abbraccia l’eleganza formale e sostanziale delle tastiere. È uno schema semplice, che caratterizza i quasi quaranta minuti dell’album, ma che non manifesta in alcun passaggio il minimo segnale di stanchezza e che, al contrario, produce perle come “Falling Star”, “Buddha Statue Without Roof” o “Fugitive from Wisteria Filed”. I suoni sono pressoché sempre melliflui, più tesi in alcuni momenti e meno in altri, mentre le atmosfere conservano un senso di sospensione quasi onirica, spia di quell’incapacità di collocare temporalmente un luogo quasi magico e astorico, che il compositore dipinge come una sorta di Stonehenge asiatica. Un’autentica gemma, l’ennesima, di un artista lontano dalla ribalta, ma sempre ispirato e originale, da ascoltare nelle notti autunnali. (Piergiuseppe Lippolis)