recensioni dischi
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LEKKA  "Primal drives"
   (2019 )

“Primal Drives” è il primo album sulla lunga distanza dei Lekka, il trio formato da Luca Piana e Matteo Maltecca, già insieme negli Herbadelici, e dal batterista Fabio Zampieri. Il disco muove dal desiderio di omaggiare alcune delle band e dei producer elettronici più influenti degli ultimi anni, tuttavia quella dei Lekka non è imitazione pedissequa: il tratto comune ai nove brani è un certo spirito danzereccio, ma le influenze e le traiettorie sono sempre diverse, che testimoniano un buon livello di originalità. Tra techno ed elettronica, i Lekka incorporano tracce di psichedelia e sonorità urbane, ma a tratti filtrano il tutto attraverso il pop, senza mai snaturare la proposta. Aperto dalla techno di “Run Run Run”, “Primal Drives” prosegue con l’elettronica vorticosa e inquietante di “Blow”, prima delle astrazioni metropolitane e hip hop di “My City”. Tracce di Chemical Brothers nelle allucinazioni lisergiche di “Before You Go To Sleep” e di Daft Punk nell’incedere di “Animals”, prima dell’omaggio a John Carpenter di “Grosso Guaio a Chinatown”, che in “Primal Drives” diventa “Big Trouble in Little Sarpi”, ovvero la Chinatown meneghina. Il livello si mantiene alto con “Svetlana” e l’ansiogena e claustrofobica “Emergency”, mentre in chiosa si riprende il tema dell’opener, con “Run Run Run (Final Theme)”. Il primo full length dei Lekka può essere foriero di un grande futuro: tante belle idee sviluppate bene e produzione originale, la mezz’ora abbondante di “Primal Drives” convince e non poco. (Piergiuseppe Lippolis)