recensioni dischi
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BERT  "Senza niente"
   (2019 )

In un periodo in cui piovono dal cielo progetti it-pop sì e no tutti uguali, ecco che, dallo stesso cielo, arriva anche ''Senza Niente'', primo EP di un cantautore che probabilmente non avete ancora sentitonominare (ma che siete ancora in tempo per conoscere), Bert. Un ragazzo comune, dal soundcomune ma con qualcosa di incredibile: la sincerità. Bert è il ragazzo comune della porta accanto, che ci porta una bottiglia di vino e che ci racconta tutto ciò che ha passato nell'ultimo anno: di quella ragazza a cui diceva che era bella e di quelle sere di luglio che non si ripeteranno più.

Voce rotta, come se fosse lì lì per scoppiare a piangere, quel timbro à la Tommaso Paradiso, come chi, dopo ripetuti ascolti, non può fare a meno di imitare con le dovute riverenze chi ha cambiato il pop contemporaneo e diventare, in piccola parte, parte di questo cambiamento. Bert è diretto, semplice, estremamente comprensibile. Arrangiamenti trascinanti, andamenti terribilmente orecchiabili. È tutto così incredibilmente facile, che immergersi ed immedesimarsi nel protagonista che ''Senza Niente'' porta alle orecchie è molto facile, addirittura inevitabile.

Solo quattro brani però, di chi ha preso la chitarra e ha scritto di getto, che forse vorremmo vedere impegnato in un percorso più impostato, un amore che vorremmo veder inserito in una narrazione, sensazioni che vorremmo vedere contestualizzate. Questo EP, troppo breve, a tratti troppo grezzo, ci ha lasciato una fame che speriamo di veder soddisfatta con l'album d'esordio. (Cassandra Enriquez)