recensioni dischi
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STILL UND DUNKEL  "Abandoned"
   (2019 )

Still Und Dunkel è il nome scelto dal musicista e artista visuale Christoph Brünggel, dal film maker Benny Jaberg e dal media artist Pascal Arnold per il loro nuovo progetto che vede ufficialmente la luce con l’album “Abandoned”, appena pubblicato da Hallow Ground Records. “Abandoned” comprende dieci pezzi, realizzati nell’ottica di alcune performance audiovisive, nei quali esiste un sottile equilibrio tra le sperimentazioni e le astrazioni di Christoph Brünggel e le registrazioni di campo, quasi sempre condotte in luoghi modellati dall’uomo e profondamente influenzati dalla sua attività quotidiana. Così prende forma un lavoro che si esaurisce in quasi ottanta minuti e che si apre con i suoni sporchi e in qualche modo distorti di “Lure”, che da sola costituisce circa un quarto dell’intero album. Proseguendo con l’ascolto, l’album cambia ripetutamente forma: prima un pezzo estremamente scarno e minimale come “Remote”, poi l’immagine di vie metropolitane deserte e ambientazioni notturne con pochissima luce artificiale (“Seagull night”), quindi un pezzo simil-industrial come “Hallway”, nel quale compaiono anche voci femminili. “Flicker” e “Colossus” tornano a mostrare pienamente l’anima più sperimentale del trio, mentre “Rise” sembra schiudersi lentamente verso sonorità da cinematografia dell’orrore, caratteristica tutto sommato condivisa con “Portal”, dominata dalle field recordings. In chiusura, “Dome” si presenta come un flusso di suoni battenti e indistinti, poi “Transient” torna a giocare con rumori meccanici, echi, improvvise increspature e un senso di claustrofobia che permea comunque un po’ tutto il disco. “Abandoned” è un album tutt’altro che immediato, ma facilmente apprezzabile per tutti i fedelissimi della musica sperimentale. (Piergiuseppe Lippolis)