recensioni dischi
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JUGLANS REGIA  "Memorie dal presente"
   (2019 )

Se consideriamo che i primi vagiti dei Juglans Regia sono del 1992, dobbiamo almeno riconoscere al collettivo di Sesto Fiorentino una tenacia non comune di resistere all'usura di cambi di formazione, pause riflessive e disincanti. Nonostante tutto, riempiono un sostanzioso palmares di produzioni, costituito da 4 demotapes, una decina di presenze in varie compilations e 4 cd, compreso questo e.p. "Memorie dal presente". Si parte con la maestosa ampiezza di "L'Imperdonabile", verniciata di pennellate di metal-prog tirato a lucido, in cui le tastiere sono la base di un gustoso tormento uditivo, con le chitarre a pizzicare sentieri spinosi. Poi, gettano le "Maschere" per mostrarsi con l'indole veritiera: graffiante, grintosa e sommariamente efferata, con quel coraggio espressivo che scala i grattacieli del gradimento, poichè cantare nel classico inglese sarebbe stato come vincere facile, mentre i Juglans Regia osano molto di più, scegliendo l'idioma nostrano e denotando il chiaro intento di accostarsi di più ai cuori dei fruitori per condividerne i vibrati tematici. A "Primo istinto", sono queste le considerazioni che emergono dagli spartiti ma, ora, è tempo di tirare il fiato con una semi-ballad, abbellita da trapunte tastieristiche ed assoli di guitar che non appesantiscono mai l'insieme, cavalcando l'onda di un genere trattato dai Nostri con lodevoli impulsi e fughe melodiose. Anche all'arrivo, ne "Le virgole del tempo", c'è un notevole fermento narrativo che, a mezza via, stacca il ruggito per non impantanarsi nella mota del già sentito: e quando innestano il reprise esecutivo, realizzi che lo fanno nel momento più consono, per distendere il sound sul tappeto dell'efficacia strumentale. Cosa ci lascia il combo toscano dopo i titoli di coda? Senz'altro la netta sensazione che nel... complesso, benchè il prog-metal sia corrente spremuta a fondo, ci sia in loro una convinta ricerca stilistica che non s'arrende ma, piuttosto, tenta di levigare e smussare gli abusi per promuovere respiri più ampi: un po' come una famiglia allargata che, intelligentemente, accetta nuovi innesti ed idee. Bentornati "toscanacci"! E tenete ancora botta: ne vale la pena. (Max Casali)